Il Padule e gli itinerari nel verde
Natura è tutto ciò che noi vediamo: il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo, l’eclissi, il calabrone. O meglio, la natura è il paradiso. Natura è tutto ciò che noi udiamo: il passero bobolink, il mare, il tuono, il grillo. O meglio, la natura è armonia. Natura è tutto quello che sappiamo senza avere la capacità di dirlo, tanto impotente è la nostra sapienza a confronto della sua semplicità.
(Emily Dickinson)
Una città ricca di storia in un paesaggio tutto da scoprire. Il viaggio nella bellezza comincia dal bacino del Padule di Fucecchio, la più grande palude interna d’acqua dolce dell’Italia peninsulare. In questa area protetta, che è possibile visitare a scopi didattici e turistici, sono presenti più di 200 specie di uccelli. Antichissima, com’è ovvio, la sua formazione, dovuta al ristagno delle acque provenienti dalle alture della Valdinievole, il cui deflusso era impedito dai depositi alluvionali dell’Arno. Il canale Usciana ne è l’unico emissario, e lungo il suo percorso è stato inaugurato nel 2007 un suggestivo itinerario da percorrere a piedi o in mountain bike.
Grandi e piccini possono scoprire il mondo imprevedibile e straordinario della natura anche passeggiando per i boschi delle Cerbaie, basse colline dal profilo dolce che si estendono per due terzi del territorio comunale, tra il bacino del padule di Bientina e quello di Fucecchio. Immersi in una vegetazione ricchissima, e circondati dalla fauna tipica delle foreste e delle macchie toscane, si snodano sentieri e percorsi che permettono di esplorare la zona per diversi chilometri. Le Cerbaie ospitano anche iniziative naturalistiche, laboratori didattici di educazione ambientale, campi estivi e invernali.
Approfondimenti
- Per scoprire le iniziative di conoscenza e valorizzazione organizzate dall’Associazione il Padule consulta il sito www.associazioneilpadule.it
- Per ulteriori informazioni sugli itinerari di visita e gli eventi promossi dal Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio consulta il sito www.zoneumidetoscane.it
- Per scoprire i sentieri escursionistici delle Cerbaie e il programma dei trekking visita il portale www.ecocerbaie.it
Fucecchio, il suo padule
Il Padule: ambiente e cenni storici
Con i suoi circa 1.800 ettari di estensione divisi tra la Provincia di Firenze e quella di Pistoia, il Padule di Fucecchio è una tra le più importanti zone umide della Toscana: notevolmente ridottosi rispetto a quell’antico lago-padule presente in tempi antichi, oggi il Padule è un bacino di forma pressappoco triangolare situato nella Valdinievole, a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie. Il principale apporto idrico deriva da corsi d’acqua provenienti dalle pendici preappenniniche; l’unico emissario, invece, è il canale Usciana, che sfocia nei pressi di Montecalvoli (PI) dopo un percorso più o meno parallelo all’Arno lungo 18 chilometri.
All’interno dell’estensione complessiva, circa 230 ettari sono protetti da Riserve Naturali istituite dalle Amministrazioni Provinciali di Pistoia e Firenze, mentre le parti restanti rientrano nelle relative Aree Contigue. La Riserva Naturale del Padule di Fucecchio è dotata di strutture per la visita che comprendono anche tre osservatori faunistici, uno dei quali realizzato tramite la riconversione di uno dei caratteristici casotti locali.
Il Padule, oltre alle ricchezze dei paesaggi e della natura, conserva il fascino delle vicende storiche legate alle famiglie dei Medici e dei Lorena e le tracce dell’antica lavorazione delle erbe palustri, oltre ad essere stato teatro di un tragico episodio della seconda guerra mondiale. Il passato storico emerge chiaramente dalle significative testimonianze dell’opera dell’uomo, che, nel corso dei secoli, ha plasmato e modificato la struttura stessa dell’area umida: così, i canali e il sistema dei porti sono da leggersi come segni di antiche e importanti idrovie; il ponte mediceo di Cappiano, ora struttura turistica, come importante passaggio sulla via Francigena e centro delle attività di regimazione delle acque e della pesca. Il bacino, inoltre, ospita essiccatoi del tabacco, autentici reperti di archeologia industriale.
Le lapidi disseminate sui casotti o lungo gli argini raccontano invece una storia più recente: la tragedia del barbaro eccidio perpetrato dai nazifascisti il 23 agosto 1944, in cui trovarono la morte 175 persone. Infine, in Padule sono ancora presenti, anche se praticate da pochi artigiani, attività legate alla lavorazione delle erbe palustri, che comprendono la raccolta e l’intreccio del sarello e della sala, usate per rivestire sedie e fiaschi, oltre che della “gaggia” e di altre piante tipiche di questa area umida.
Fonte: Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio
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Animali e piante della più grande palude interna italiana
Atmosfere, riflessi, paesaggi meravigliosi, ma non solo: questo luogo regala emozioni anche per le sue peculiarità floristiche e vegetali e per la sorprendente fauna che lo abita. Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule ospita contemporaneamente piante adattate a climi diversi; nella Paduletta di Ramone, ai margini del Bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae) e la Felce reale (Osmunda regalis), piante di clima caldo umido, e particolari muschi, chiamati sfagni (Sphagnum sp.), più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni.
Soltanto nella Paduletta, ed in poche altre aree del cratere palustre, si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice (Carex elata), chiamata localmente “sarello”; questa pianta di origine nordica si sviluppa in “gerbi” (formazioni cespitose) formati da più individui, che assumono l’aspetto caratteristico di isolotti circondati dall’acqua. Oggi purtroppo le grandi carici vengono spesso soppiantate da specie più resistenti come la Cannuccia di palude (Phragmites australis).
Dove gli immensi canneti lasciano spazio alle acque libere, troviamo i “lamineti”, formati da piante con foglie galleggianti (come le grandi Ninfee gialle) che offrono uno degli ultimi rifugi a numerose specie altamente specializzate: l’Erba vescica (Utricularia australis), pianta carnivora flottante; il Ninfoide (Nymphoides peltata), dai bei fiori gialli; la strana Erba pesce o Salvinia (Salvinia natans), una piccola felce natante ormai rarissima in Toscana; e l’Erba scopina (Hottonia palustris), scoperta nell’area umida solo di recente.
Per quanto riguarda la fauna, il Padule riveste un ruolo fondamentale nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l’interno; qui si possono osservare nel corso dell’anno oltre 200 specie di uccelli. L’area palustre offre quindi eccezionali spunti per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica, soprattutto durante il passo primaverile.
Particolare rilievo naturalistico assumono gli aironi che costituiscono qui una grande garzaia, cioè una vera e propria “città degli aironi” con migliaia di uccelli. Si tratta della colonia di nidificazione più importante dell’Italia centro-meridionale, sia per il numero delle coppie nidificanti (circa 1000) che per la presenza contemporanea di sette specie: la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l’Airone guardabuoi, l’Airone Cenerino, l’Airone bianco maggiore e l’Airone rosso.
Fra i mammiferi, oltre all’invadente Nutria (Myocastor coypus), va ricordato per il suo interesse naturalistico e biogeografico il Topolino delle risaie (Micromys minutus), il più piccolo roditore europeo. Altrettanto ricca la microfauna, tra cui si contano oltre 1000 specie di Coleotteri: il Padule, in questo caso, funziona da area di rifugio per molte specie di palude legate ai climi freddi.
Fonte: Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio
Il ritorno della cicogna bianca
Nella primavera del 2005 una coppia di cicogne bianche ha nidificato per la prima volta sopra un traliccio, in un’area situata ai margini del Padule di Fucecchio. Un avvenimento del genere non accadeva in Toscana da ben tre secoli e da allora lo spettacolo si sta ripetendo ogni primavera, sotto il controllo costante degli studiosi della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio e sotto l’occhio curioso di migliaia di visitatori arrivati per assistere alle fasi della nidificazione e alle prime prove di volo dei piccoli.
Dopo secoli di attesa
La Cicogna bianca (Ciconia ciconia) è una specie migratrice a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea, che nidifica alle medie latitudini in Europa, Asia Minore e Nord Africa e sverna prevalentemente in Africa, a sud del Sahara. Le principali rotte migratorie passano per Gibilterra ed il Bosforo, ma anche l’Italia è interessata da un crescente passaggio primaverile ed autunnale, dovuto probabilmente all’aumento delle popolazioni dei paesi confinanti, come la Svizzera e la Francia. A rendere straordinario l’evento naturalistico del 2005 è la precedente estinzione di questo volatile, che si riproduceva in epoca romana in tutto il Paese, ma che aveva finito per scomparire forse già dal XVI secolo. La situazione, poi, è rimasta invariata per secoli, per varie cause: caccia a scopo alimentare (nel Rinascimento), alterazioni ambientali, abbattimento illegale di esemplari nel periodo riproduttivo e, da ultimo, per il moltiplicarsi delle linee elettriche.
Per questo, nel 1985 la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) promuove una campagna di sensibilizzazione e un primo progetto di reintroduzione, che prevede la realizzazione di centri di allevamento di cicogne bianche; dopo vent’anni di impegno per la conservazione della specie, nella stagione riproduttiva 2005 ben 160 coppie nidificano in molte regioni italiane, fra cui la Toscana. A Fucecchio, è protagonista della prima nidificazione allo stato libero una coppia mista: lei proviene dal centro di allevamento di Massa Marittima, lui è probabilmente selvatico; la coppia si riproduce con successo anche negli anni successivi, mentre nel 2007 altri due esemplari nidificano a Titignano e l’anno dopo una terza coppia nidifica nell’Oasi WWF di Bolgheri. Il numero di nidi toscani continua a crescere negli anni successivi, sancendo l’efficacia di quel lento e graduale processo di ricolonizzazione della specie che, nel tempo, ha beneficiato dell’adozione di misure di protezione e di opere di miglioramento ambientale.
Fonte: Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio
Escursioni in barchino e percorsi a piedi dell’Associazione Il Padule
Alla scoperta dell’area fucecchiese del Padule, della sua ricchezza ambientale e delle sue attività tradizionali. Da alcuni anni, l’associazione locale Il Padule effettua escursioni nei giorni di sabato e domenica, indicativamente dal mattino al sera, che permettono di immergersi pienamente nella natura, sia attraverso percorsi a piedi che sulle storiche imbarcazioni dei pescatori.
Due le tipologie principali di offerta. La navigazione in barchino (2 ore circa, con accompagnatori) è un viaggio affascinante alla riscoperta delle antiche usanze e attività padulane che, nel corso degli anni, hanno permesso il sostentamento di tutte quelle comunità situate nei paesi limitrofi e nei pressi del Padule. Durante il percorso, passando per i chiari (quelle parti di paludi, stagni e laghi che non sono ingombrate da canneti o piante acquatiche), è possibile osservare i caratteristici capanni di caccia e avere spiegazioni a proposito delle tradizionali forme di pesca.
I percorsi a piedi che attraversano la parte fucecchiese del Padule sono di due tipi. D’estate, sempre in compagnia di guide competenti, sono praticabili itinerari che permettono di osservare l’avifauna caratteristica di questo ecosistema palustre: un’occasione per grandi e piccini, semplici curiosi o appassionati di birdwatching. Per chi ama camminare, sono in programma anche visite guidate (2 ore circa) lungo le sponde massigiane del Padule che ospitano numerose specie animali e vegetali e che sono state teatro di alcune tragiche vicende durante la seconda guerra mondiale.
Visite guidate e itinerari a cura del Centro RDP Padule di Fucecchio
Che sia una calda giornata estiva, un grigio pomeriggio autunnale o una sera stellata, il Padule di Fucecchio sa sempre affascinare e sorprendere i visitatori. Grazie al personale e ai collaboratori del Centro RDP Padule di Fucecchio, all’interno della più grande palude interna italiana è possibile accedere al nuovo Centro Visite di Castelmartini: quest’ultimo ospita un’esposizione permanente sull’area umida e mostre temporanee di fotografia e disegno naturalistico, ed è accessibile nei seguenti orari:
mese di maggio: sabato (ore15-18), domenica e festivi (ore 9-12 e 15-18);
mese di giugno: sabato (ore 15.30-18.30), domenica e festivi (ore 9-12 e 15.30-18.30)
All’interno della struttura, un operatore è a disposizione del pubblico per informazioni sull’area protetta.
Dal Centro Visite, poi, non è difficile raggiungere, a piedi o in bicicletta, l’area de Le Morette: qui si trova un osservatorio faunistico sempre accessibile al pubblico, da cui appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica ma anche semplici curiosi potranno ammirare alcune delle numerose specie migratorie di uccelli (oltre 200 arrivano qui nel corso dell’anno) presenti in questo ambiente naturale. Il passaggio dei migratori, insieme con il ciclico alternarsi dei periodi di secca e di piena, scandisce ancor oggi il ritmo naturale delle stagioni: un aspetto del Padule che si apprezza soltanto con visite ripetute nel tempo.
Il Centro RDP Padule di Fucecchio offre molte opportunità per immergersi nelle atmosfere del luogo, conoscerne la storia e le peculiarità faunistiche: tra le principali escursioni naturalistiche e storico-ambientali si trovano le visite all’area de Le Morette, alla scoperta di flora e fauna locali con sosta birdwatching; e quelle all’area Righetti, una zona di grande interesse paesaggistico e ambientale. Non mancano le gite “notturne” pensate per osservare la palude e i suoi abitanti in un momento particolarmente suggestivo. Numerosi anche gli itinerari negli ambienti vicini all’area umida e i percorsi focalizzati sulla storia e le tradizioni locali. Tutte le visite si svolgono con una guida ambientale.
Fonte: Centro Ricerca Documentazione e Promozione Padule di Fucecchio
I sentieri naturalistici delle Cerbaie
Camminare nelle foreste con l’impressione di trovarsi in un luogo incantato, che sembra fermo nel tempo a centinaia di anni fa. Può succedere nei boschi delle Cerbaie, situati tra le frazioni di Pinete, Torre e Vedute, nel comune di Fucecchio, a pochi passi dalla più nota riserva naturale del Padule. I boschi delle Cerbaie rappresentano un “mondo a parte”, un territorio vissuto e utilizzato fino a qualche decina di anni fa e da allora in gran parte abbandonato. Sentieri che iniziano e si perdono nel profondo della macchia, foreste senza fine che possiedono habitat naturali caratteristici, paesaggi ed orizzonti in cui non sembra di essere a poche centinaia di metri dalla pianura industrializzata.
Nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) delle Cerbaie, grazie al clima umido e fresco, insieme ai più comuni alberi come ontani, querce e abeti bianchi, sopravvivono ancora piante rarissime come la Drosera Rotundifolia, una pianta carnivora dell’era glaciale, e la Osmunda Regalis, tipica dei climi tropicali e risalente a circa 10 milioni di anni fa. Inoltre, in quest’ambiente naturale, rimasto intatto nonostante la vicinanza con la città, capita ancora di incontrare scoiattoli, tassi, istrici, gazze e picchi, unici e indisturbati abitanti del bosco.
In anni recenti, una parte di quest’area, cioè i boschi dell’Ex Opera Pia Landini Marchiani, è stata interessata da un progetto di valorizzazione, a fini turistici e ricreativi, realizzato dal Comune di Fucecchio grazie ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Toscana e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ecoistituto delle Cerbaie. È così che sono stati recuperati ben 7,5 chilometri di sentieri escursionistici, lungo i quali sono state predisposte attrezzature per la ricreazione e cartellonistica didattica, con lo scopo di iniziare a rivalorizzare una porzione di territorio così ricca di bellezze da tutelare e fruire.
Il trekking lungo il canale Usciana
Dal lavoro del Consorzio di Bonifica del Padule e del Comune di Fucecchio nasce ”Usciana. Il trekking lungo il Canale”, un suggestivo percorso di 6 chilometri, segnalato da cartelli indicatori, che si snoda lungo gli argini del canale Usciana e che collega il Ponte di Cappiano, da cui passa la Via Francigena, al cratere del Padule di Fucecchio. L’itinerario è percorribile in un’ora e mezzo di trekking o in 40 minuti di mountain bike e offre allo sportivo una splendida panoramica sulla vallata che si apre tra le colline delle Cerbaie e il Montalbano. Un percorso di straordinaria bellezza, ricco di vegetazione e fauna di alto interesse naturalistico.
Tra le tappe principali del trekking ci sono il Ponte di Burello e il Ponte Marabotti, da cui si intravede la chiesetta di Stabbia, oltre al Ponte di Cavallaia, da cui poi si prosegue arrivando alla confluenza dei Canali del Terzo e del Capannone, da cui si origina proprio l’Usciana. Di grande interesse le specie floreali presenti lungo il tracciato, ad esempio l’iris giallo e la ninfea gialla, e soprattutto la ricchissima fauna che popola l’area nella sua interezza, dalla terra al cielo: qui è possibile avvistare, tra gli altri, l’airone bianco maggiore e quello cinerino, la cicogna e la garzetta, mentre nei canali e negli specchi d’acqua non mancano lucci, carpe, anguille e cavedani.
Le cartine degli itinerari – in lingua italiana ed inglese – con la descrizione dettagliata dei tracciati, dei collegamenti, del territorio dal punto di vista ambientale, storico e turistico sono scaricabili qui sotto e si trovano in distribuzione anche presso gli uffici turistici del Comune di Fucecchio, la Pro Loco Fucecchio, il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio e l’Ufficio Turistico intercomunale di Vinci.