Via Francigena e Romea Strata
Abbandonate le grandi strade, prendete i sentieri.
(Pitagora)
Se tutte le strade portano a Roma, la Via Francigena è forse quella più affascinante. Tracciata nel Medioevo, lunga all’incirca 1800 chilometri – di cui 1000 in territorio italiano, a partire dal passo del Gran San Bernardo, per un totale di 45 tappe -, percorsa da centinaia di pellegrini antichi e moderni: così si racconta questa strada maestra che collegava Canterbury alla città eterna.
Correva l’anno 990 dopo Cristo. La storia narra che l’abate Sigerico, ordinato vescovo di Canterbury, appunto, dal Papa Giovanni XV, da cui si era recato in visita, avesse con sé un diario in cui andava annotando e descrivendo le 79 tappe percorse viaggio di ritorno in Inghilterra, ovvero i luoghi dove si era fermato a pernottare. Le annotazioni di questo illustre pellegrino vengono tutt’ora considerate la fonte più autorevole per ricostruire il percorso “filologico” della Francigena, cioè quello più fedele a testi e documenti storici.
Come si legge sul sito ufficiale, infatti, non è possibile identificarne il “vero” tracciato, semplicemente perché non è mai esistito: dopo la caduta dell’Impero romano, le grandi strade non vennero più usate e nei vari territori si moltiplicarono sentieri e piste, che variavano spesso per cause naturali, nuovi confini geopolitici o presenza di briganti, ma che tendevano a riunirsi e convergere nei passaggi obbligati (per esempio per l’attraversamento di un fiume) o presso gli abitati dove ci si fermava a mangiare e dormire. Fu così che alcuni luoghi ora appartenenti al Comune di Fucecchio entrarono a far parte dell’itinerario del vescovo di Canterbury.
La Via Francigena a Fucecchio
Fucecchio rientra nella tappa n°29 dell’itinerario ufficiale ed è il Comune capofila dell’Aggregazione Centro Sud della Via Francigena Toscana, di cui fa parte insieme a Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, San Miniato, Castelfiorentino, Montaione e Gambassi Terme.
Per scoprire le iniziative storiche, culturali e naturalistiche previste in questo tratto e per avere informazioni sullo stato di conservazione e manutenzione del percorso visita il sito www.francigenatoscanacentrosud.it, nato dalla collaborazione con l’Ecoistituto delle Cerbaie.
Per avere maggiori informazioni e scaricare i materiali utili www.viefrancigene.org
Fucecchio: un castello sulla Francigena
La Francigena e Fucecchio
Col passare del tempo, la Francigena accrebbe sempre più la sua importanza, divenendo anche il fulcro di intensi scambi e commerci, oltre ad essere utilizzata da numerosi eserciti nei loro spostamenti. Fucecchio, che a questa via di pellegrinaggio deve parte del suo primo sviluppo, rientrava in quella parte di percorso che, dopo aver toccato Lucca e Altopascio, si addentrava nei boschi delle Cerbaie e superava l’Arno per proseguire, poi, in direzione di Siena e dei territori laziali.
Nelle note manoscritte di Sigerico relative all’attraversamento dell’Arno, si trovano sia “Arne Blanca” che “Aqua Nigra”, rispettivamente le tappe 23 e 24 del viaggio di ritorno in Inghilterra: esse fanno riferimento all’odierna Fucecchio e al passaggio a Ponte a Cappiano. Informazioni più precise si ritrovano nel testo introduttivo della Rete museale del Valdarno di sotto, dove si legge:
Per l’attraversamento del Valdarno la via Francigena, lasciato il centro ospitaliero di Altopascio, si addentrava nei boschi delle colline delle Cerbaie, unico percorso possibile per evitare le aree umide del padule di Bientina a ovest, e di quello di Fucecchio a est. In posizione baricentrica nelle Cerbaie, Galleno, citato da Filippo Augusto di Francia di ritorno dalla terza crociata (1191), costituiva un punto di appoggio alla strada. Più a sud, il percorso transitava presso i piccoli ospedali di Santa Trinita di Cerbaia (fondato nel XII secolo) e di Malatia, noto dal XIII secolo. Da questo punto sono distinguibili due direttrici, una più antica che attraversava il fiume Usciana a Cappiano, forse l’Arno Nero citato dall’abate di Thingor (1151-1154) e da Filippo di Francia. Percorreva poi la pianura, lungo una via che con tutta probabilità traeva origine dalle sistemazioni agrarie centuriate d’età augustea, e non a caso stabilito come confine tra le comunità di Fucecchio e Santa Croce. Più tardi, alla fine del XIII secolo, tale percorso venne modificato sdoppiandolo in due tronchi: uno rettilineo diretto a Fucecchio, l’altro verso il ponte di Rosaiolo sull’Usciana. In ogni caso, si raggiungeva poi il passo d’Arno controllato dal castello cadolingio di Salamarzana, origine del comune di Fucecchio. Il successivo percorso doveva dirigersi verso l’attuale località Roffia e giungere poi al borgo di Vico Vallari (San Genesio), citato da Sigerico (990-994) e da Filippo Augusto (1191), per poi inoltrarsi nella Valdelsa.
Ad oggi, questa antica via di pellegrinaggio può essere percorsa a piedi, in auto, in bici o a cavallo: solo in Toscana si contano circa 380 chilometri di tracciato che attraversano 39 Comuni, e che permettono di riscoprire paesaggi meravigliosi e borghi ricchi di storia e cultura.
Proprio nella frazione di Galleno è stato inaugurato un percorso ciclo turistico di circa 45 km che attraversa i comuni dell’area centro sud (Fucecchio, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, San Miniato, Castelfiorentino, Montaione e Gambassi Terme): il viaggio nel cuore della Toscana continua.
Il tracciato alternativo alla tappa 29 della Via Francigena
Nel marzo 2021 l’Associazione Europea delle Vie Francigene ha approvato il tracciato alternativo alla tappa 29 della via Francigena, che interessa i comuni di Altopascio, Fucecchio e Ponte Buggianese e porta i pellegrini a conoscere le straordinarie aree naturalistiche di questo territorio.
Il tracciato parte infatti da Altopascio passando per la riserva naturale del Lago di Sibolla e prosegue su arginature e strade di campagna per arrivare alla Dogana del Capannone (Ponte Buggianese) da dove, costeggiando il Padule di Fucecchio, si raggiunge il ponte mediceo di Ponte a Cappiano (Fucecchio).
La variante Altopascio-Ponte Buggianese-Fucecchio è inoltre l’unica sul percorso della Via Francigena ad offrire, compatibilmente con i livelli dell’acqua, la possibilità di percorrere una parte del tracciato sui caratteristici barchini del Padule.
Scopri i racconti ispirati alle tappe regionali della Francigena sul portale di Toscana Ovunque Bella.
Fonte: La via Francigena attraverso il Valdarno, opuscolo a cura della Rete museale del Valdarno di Sotto
Camminando su una via millenaria
I punti di ristoro e pernottamento lungo la Francigena
Nel tratto compreso fra Altopascio e San Miniato sono presenti 15 strutture per il ristoro e il pernottamento dei pellegrini; di queste, sette si trovano nel territorio comunale. Consulta la lista completa dei luoghi di accoglienza a Fucecchio e dintorni pubblicata sul sito www.viefrancigene.org.
Alla scoperta della Romea Strata
Fucecchio luogo di transito dei pellegrini che provenivano dall’Inghilterra e dalla Francia, ma non solo: è proprio qui, infatti, che la via Francigena si incontrava con la Romea Strata, una rotta altrettanto importante per chi, provenendo dalle regioni dell’Europa centro orientale, intendeva raggiungere la città eterna.
La Romea Strata è un cammino di oltre 1300 chilometri che si compone di molte vie differenti e che tocca ben cinque regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Toscana), riunendo idealmente sotto lo stesso nome tutti quei percorsi che dal nord-est d’Italia permettevano ai pellegrini partiti dalle attuali Polonia, Repubblica Ceca e Austria, nonché dall’area balcanica e dalla Croazia, di arrivare all’Urbe – e da lì in poi, era possibile proseguire per i porti del Sud, da cui imbarcarsi per Gerusalemme. Il percorso è suddiviso in nove tratti, i cui nomi richiamano i territori e le antiche vie percorse, e Fucecchio è punto di arrivo della direttrice di marcia chiamata Nonantolana-Longobarda, che inizia a Fanano e si conclude nella cittadina toscana, per un totale di 99 km.
Nel 2020 Fucecchio ha inoltre ottenuto il ruolo di capofila dei 12 comuni che compongono l’ambito territoriale della Romea Strata toscana, ovvero Abetone-Cutigliano, San Marcello-Piteglio, Pistoia, Serravalle Pistoiese, Monsummano Terme, Larciano, Quarrata, Lamporecchio, Vinci, Cerreto Guidi, Fucecchio, San Miniato.
La riscoperta di questa rete viaria ha confermato l’identità profonda di Fucecchio, da sempre autentico crocevia di percorsi antichissimi, persone provenienti da ogni dove, storie ed emozioni.
Romea Strata è una iniziativa dell’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza, in collaborazione con il Centro Italiano Studi Compostellani. Per saperne di più visita il portale www.romeastrata.it.